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ECONOMIA

 

Prodotto Nazionale Lordo: 1.269 trilione $ (10° posto nella classifica mondiale).

 

Punti di forza: l'industria locale è ben sviluppata e assicura al paese una posizione dominante nella regione. Immense le risorse agricole e zootecniche (caffè, cacao, soia, mais, canna da zucchero, bovini). Ampi giacimenti d'oro, d'argento e di ferro. È uno dei più importanti produttori di acciaio e petrolio. Le dissestate finanze regionali rischiano di mettere a repentaglio la stabilità economica. Gli investimenti esteri sono frenati dalle imposte sulle attività economiche e dalla corruzione. La vulnerabilità dell'economia è causata dalle fluttuazione dei prezzi delle materie prime. Nel periodo 2003-2006 Il Brasile ha avuto una crescita economica del 3,3%, in confronto ad una media per i paesi sviluppati del 7,3%. Il trasporto via mare è strategico ma molti scali sono strutturalmente arretrati. Le strade ed i quartieri residenziali delle grandi città sono abnormemente sviluppati in rapporto alle esigenze funzionali collettive. Gli interventi pubblici sono stati sovrabbondanti per ispirazione grandiosa ma hanno avuto poca sintonia con le possibilità di sviluppo. Il paese è profondamente urbanizzato ma il costo del lavoro è alto. La lunga abitudine alla burocrazia ed al gravoso prelievo fiscale non è stata efficacemente contrastata dal governo riformatore di Lula da Silva, al potere dal 2002. Il nuovo corso si è sostanzialmente saldato a quello del vecchio apparato di potere. I programmi non si sono aggiornati alle esigenze di mercato: in Brasile l'autorità centrale interviene sempre con iniziative di programma unilaterale. Tuttavia le grandi possibilità nelle forniture di biocombustibili, soia e minerali mantengono alto l'interesse per il paese. Nel 2006 gli investimenti sono cresciuti del 7% ed i salari del 8%. Gli ostacoli alla liberalizzazione dell'economia continuano ad essere forti in un contesto internazionale favorevole ad eliminarli. A partire dal 2006 l'economia ha ripreso a crescere con un vigore superiore (tra il 5-6%) anche grazie al nuovo progetto di accelerazione della crescita economica, il PAC.

 

RISORSE

 

 

AGRICOLTURA

 

Da sola produce il 10 per cento del reddito brasiliano, ed occupa soprattutto i territori pianeggianti della costa atlantica. Le coltivazioni principali sono il caffè, di cui è primo esportatore al mondo, la soia (secondo dopo gli Stati Uniti) e il frumento (specie nel Sud), ma anche riso, mais, canna da zucchero e cacao. La produzione è in prevalenza rivolta all'esportazione, e ciò obbliga il paese a importare derrate alimentari per far fronte al fabbisogno alimentare interno. L'agricoltura del Brasile presenta ancora strutture perlopiù di tipo coloniale: l'1% dei proprietari possiede il 40% dei terreni coltivabili, organizzati in grandi proprietà fondiarie in cui si pratica per lo più l'allevamento estensivo, oppure aziende capitalistiche dedite all'agricoltura di piantagione. Esistono anche i minifundos, piccole proprietà gestite da agricoltori più poveri e coltivate a mais, riso, manioca e frumento.

 

ALLEVAMENTO

 

Il 22% del suolo è utilizzato dalle grandi proprietà per l'allevamento. Nell'allevamento, prevalgono i bovini, quindi seguono suini, ovini e caprini.

 

RISORSE MINERARIE

 

Il sottosuolo è ricco. Il Brasile fornisce il 30% delle esportazioni mondiali di ferro. Inoltre è ricco di manganese, di zinco, oro, stagno, pietre preziose e carbone.

 

INDUSTRIA

 

In Brasile l'industria si è sviluppata solo dalla seconda metà del XX secolo. Tuttavia la sua crescita è stata rapida, e le produzioni si sono molto diversificate. Sostenuta anche da capitali stranieri e presente soprattutto a San Paolo e Belo Horizonte, vede la prevalenza dei settori metallurgico, chimico, tessile, alimentare e dei più recenti comparti meccanico (automobili, aerospazio) ed elettronico (radiotecnica, microelettronica).

 

TRASPORTI

 

Nelle regioni costiere la rete stradale è efficiente, mentre non lo è nell'interno. Il traffico ferroviario non è di rilevante importanza, mentre sta cominciando ad attivarsi quello aereo. Nelle regioni costiere la rete stradale è efficiente, mentre non lo è nell'interno. Il traffico ferroviario non è di rilevante importanza, mentre sta cominciando ad attivarsi quello aereo.

 

TURISMO

 

Un visitatore all'anno per ogni 55 abitanti. Paesi di provenienza: Argentina 43%, Uruguay 9%, USA 9%, Paraguay 5%, Germania 5%, altri 30%

 

Principali poli turistici:

 

Rio de Janeiro, San Paolo, Bahia, Foz do Iguaçu, Regione Amazzonica, Minas Gerais, Recife, Fortaleza, Natal, Pantanal.

 

Parchi nazionali:

 

Cascate di Iguazu, Lençois Maranhenses, Chapada Diamantina, Parco Marino Fernando de Noronha, Itatiaia, Jericoacoara, Monte Pascoal, Monte Roraima, Pau Brasil, Tijuca, Serra dos Órgãos, Sete Cidades, Serra da Canasta, Ubajara, Pico da Neblina.

 

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